Dopo i due omaggi dedicati al cinema di Carlo Verdone, che ho già pubblicato su questo sito (la locandina de “La Palude del Caimano” e la cover di “Collant Collant”), mi sono cimentato nella realizzazione di una serie di manifesti cinematografici rivisitati in chiave minimalista. Ho voluto iniziare con sei film di Carlo Verdone a cui sono molto affezionato:
“Un Sacco Bello” (1980), “Bianco, Rosso e Verdone” (1981), “Borotalco” (1982), “Acqua e Sapone” (1983), “Troppo Forte” (1986) e “Compagni di Scuola” (1988). I manifesti cercano di comunicare il film in maniera essenziale, secondo la rappresentazione grafica di alcuni elementi presenti nella trama, scostandosi dalle locandine originali. Magari alcuni poster non saranno percepiti con facilità da chi non conosce bene il film in questione, al contrario, chi conosce perfettamente questi titoli, non farà fatica ad associare le grafiche con dei dettagli del film.
Arriviamo all’ultima locandina che ho sviluppato, quella di “Un Sacco Bello” il primo film diretto da Carlo Verdone. Qui non è stato affatto semplice, i tre protagonisti, nonostante si incrocino durante la storia, non hanno molto in comune, gli unici elementi sono la città di Roma, la giornata di Ferragosto ed una bomba che si sente esplodere poco prima della fine del film. Inizialmente ero partito con l’idea di rappresentare le sole sagome delle rispettive capigliature, ma se quella da figlio dei fiori di Ruggero e quella da rockabilly di Enzo erano ben identificabili, il taglio da soldato di Leo, era poco caratterizzato rispetto agli altri due. Successivamente pensavo di riprodurre tre calendari riportanti la data del 15 Agosto, in uno avrei inserito una grafica con una donna nuda (Enzo), in un secondo il simbolo della pace (Ruggero) e nel terzo una scimmia (Leo si reca allo zoo con Marisol), ma il tutto non mi convinceva, allora ho incominciato a pensare di raffigurare delle penne Bic e dei collant (Enzo), il solito simbolo della pace e una spada di fuoco per Ruggero e per Mimmo il latte e l’olio che gli cadono per ben due volte nello stesso incrocio di Trastevere, ma anche qui non ero pienamente convinto. Dopodiché sono tornato alle capigliature, ho incominciato a rappresentare i tre personaggi con un volto sferico bianco senza lineamenti, dove Ruggero era caratterizzato dai suoi capelli, Enzo dai suoi, da un paio di occhiali scuri a goccia e da una sigaretta, ma come al solito Leo era quello poco caratterizzato, per farlo dovevo riprodurre il suo sguardo, quello che guarda in aria, ma il risultato finale non era dei migliori e dovevo riprodurre lo sguardo anche per Ruggero. Alla fine mantenendo il concetto dei cerchi per rappresentare i personaggi, ho deciso di soffermarmi sull’abbigliamento e sulla catenina che portano al collo (anche se Ruggero non porta nulla). Quindi Leo è rappresentato con la camicia a quadri rossi che porta durante la cena con Marisol e dalla croce cristiana, Enzo con il nero della sua camicia da zorro e con il ciondolo a forma di luna, Ruggero con la sua maglia bianca e il simbolo della Pace. Posizionando queste tre circonferenze su una figura triangolare, ho deciso di racchiuderle all’interno di un sacco per richiamare il titolo, questa cosa accadeva anche nella locandina originale del film.
Date: 16.02.2010